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È il parco mediterraneo per eccellenza, chiamato “del faggio e del corallo” perché racchiude tutti gli ecosistemi; un trionfo della natura con le tracce di tutte le civiltà che si sono affacciate su queste terre e su questo mare, dal Paleolitico agli insediamenti di Paestum e Velia a quelli medioevali come San Severino di Centola fino al capolavoro della Certosa di Padula.
Un paesaggio delle meraviglie che va dalle gole che il fiume Calore ha disegnato nella roccia coperta da salici che lambiscono l’acqua, alle stupefacenti geometrie delle grotte di Castelcivita alla costa frastagliata sulle cui rarissime spiagge basta scavare un po’ per trovare acqua dolce. E poi la macchia mediterranea con i fiori bianchi e i frutti rossi del corbezzolo, il giallo delle ginestre, il viola delle orchidee, i fasti della Primula palinuri, scoperta nel 1767, una specie protetta a rischio di estinzione che oggi è il simbolo del Parco. Gli ulivi centenari con i loro maestosi tronchi rugosi e i pini d’Aleppo, la vegetazione delle dune, le acque limpide dei fiumi sono le perle di una terra da scoprire piano piano. Una terra che non si dimentica.

 

 

 


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